Krampus, Perchten ecc.: cosa sono REALMENTE?

Facciamo un po’ di chiarezza!

Qui fra Salisburgo e Wals è già tempo di Krampus da circa una settimana. Sabato e domenica ne ho incrociati alcuni andando in palestra in bicicletta a sollevare ghisa. Tuttavia, la data “tradizionale” per le “passeggiate dei Krampus” è solitamente fissata fra il 5 ed il 6 dicembre. Le sfilate più grandi di solito si fanno il primo fine settimana subito dopo la notte fra il 5 e il 6 per permettere a più gente di accorrere.

Chiunque viva qua o venga a viverci impara ben presto cosa sono i Krampus e i Perchten. Tuttavia, si finisce sempre per litigare con presunti conoscitori delle tradizioni locali formatisi grazie a film americani o a blogger che non vivono qua né padroneggiano la lingua. Miracolosamente, non mi sono mai fatta coinvolgere in flame su questo tema, e dico “miracolosamente” perché sono nota per essere una fanatica protettrice del Vero Sapere (Di Cui Non Frega Nulla A Nessuno). Mi ricordo però molto bene di un amico che venne pesantemente insultato per aver criticato il film statunitense Krampus e tutti coloro che utilizzavano l’interpretazione data nel film come quella “corretta”.

Sì, sono polemica. Che ci posso fare: è il mio lavoro, dopotutto! Spiegarvi l’Austria e la sua lingua è una delle mie attività principali da più di un decennio. Lo facevo prima come ricercatrice, lo faccio ora come A-Typical Italian!

Andiamo a vedere assieme i concetti fondamentali che servono per capire queste due tradizioni.

Krampus e Percht sono due tradizioni diverse… ma non tutti lo hanno capito!

Il Krampus ( in tedesco der Krampus, plurale die Krampusse) è una figura le cui origini sono poco chiare, in quanto non vi sono fonti scritte a cui attingere prima del 17° secolo. Sicuramente sappiamo che è una figura maligna e demoniaca. Nonostante ciò, l’interpretazione che è arrivata ai giorni nostri è piuttosto cristiana-cattolica, e potremmo pure pensare che sia una tradizione sincretica: i Krampus accompagnano San Nicola e puniscono i cattivi con frustate e vergate, mentre per i buoni (specie bambini) ci sono dei doni, che vengono consegnati proprio dal santo.

I Percht (in tedesco die Percht, plurale die Perchten) sono sempre “demoni”, ma molti di questi sono benevoli e non maligni. In generale, inoltre, non avendo fra i loro compiti quello di frustare o vergare le persone, sono visti in maniera molto più positiva. Le loro stesse maschere sono più grottesche che spaventose in confronto a quelle dei Krampus.

Ecco un bell’esempio di maschera di Percht del 1920, pubblicata su Wikipedia con licenza Creative Commons: https://de.wikipedia.org/wiki/Percht#/media/Datei:Perchtenmaske_1920.JPG .

Ecco, invece, come è fatto un Krampus, sempre da Wikipedia e con licenza CC, proveniente da un gruppo del quartiere confinante (Morzg): https://it.wikipedia.org/wiki/Krampus#/media/File:Krampus_Morzger_Pass_Salzburg_2008_10.jpg

Se preferite, potete provare a fare una ricerca per immagini e confrontare le diverse maschere.

L’origine dei Percht è sicuramente non cristiana, in quanto questi spiriti sono legati all’avvento dell’inverno e alla ripresa dell’allungarsi dei giorni passato il Solstizio. Solitamente, i Percht servono a scacciare il freddo e il buio, anche se alcuni rievocano pure i Percht “cattivi” che simboleggiano proprio il buio ed il gelo. Possiamo vederla come tradizione sincretica, se non addirittura esplicitamente pagana. Vi è, infatti, il forte sospetto (chiamiamolo così!) che il nome venga da Perchta, un’antica divinità alpina e germanica, con caratteristiche e ruoli simili a quelli di Frigg e Holle. Notate come Percht sia die, femminile, e non der (maschile) o das (neutro).

È “permesso” nonché possibile vedere i Percht per strada fin da quando cominciano a girare i Krampus, ma il “loro” periodo sarebbe fra Natale e l’Epifania. Ebbene sì, se state pensando che tutto ciò vi ricorda le Twelve Nights of Christmas e la Caccia Selvaggia… sì, avete ragione. Soprattutto fra Salisburgo e Berchtesgaden i Percht sono integrati in queste tradizioni.

Alcune interpretazioni fanno risalire l’etimologia di Berchtesgaden a Perchta. Fate voi!

Tuttavia, le tradizioni dei Krampus e dei Percht si sono spesso mischiate e contaminate, sia per la relativa somiglianza, sia perché tutte le tradizioni finiscono per contaminarsi nel corso dei decenni e dei secoli, sia perché spesso per questioni organizzative e finanziarie i gruppi preferiscono organizzare le grandi sfilate assieme.

La diffusione di queste tradizioni

Queste due tradizioni sono entrambe diffuse in particolar modo nell’arco alpino e nelle sue immediate vicinanze, nelle zone di lingua tedesca. I Krampus si sono diffusi anche in alcune aree di lingua italiana e slava, mentre i Percht rimangono più ancorati ad Austria alpina e Alta Baviera (specie il Berchtesgadener Land).

Le tradizioni legate ai Percht vengono seguite in maniera più frequente e fedele soprattutto qua dove abito io, intorno al monte Untersberg, che è il monte che potete vedere spesso visto dal mio giardino sul mio account Instagram.

Come viviamo queste tradizioni: gioia, dolore, problemi, polemiche

Intendo proprio polemiche che non siano le mie, eh!

Come accennavo sopra, i Krampus sono una delle prime cose con cui si impara a convivere una volta trasferitisi qua. Mi ricordo come all’università mi avevano spiegato cosa fare per non farmi frustare e cosa fare se, invece, volevo divertirmi a farmi rincorrere dai Kramperl.

Molte persone, ovviamente, non amano essere rincorse e frustate da degli sconosciuti. Altre lo trovano divertente. Altre preferiscono semplicemente inchinarsi alla tradizione e subire.

Infine, esistono anche quelli che hanno paura dei Krampus, ben più spaventosi dei Percht. Proprio per questo alcune scuole organizzano visite di San Nicola con Krampus al seguito per aiutare i bambini a superare la paura e ad abituarsi ad essi. La presenza del Santo, tuttavia, ha dato il via ad alcune polemiche legate all’impronta troppo cattolica che risulterebbe da simili iniziative. Al che io dico: beh, mandateci i Krampus da soli, no? 10 e lode in problem solving, anzi, 1, secondo la scala di valutazione austriaca.

È vero che spesso le visite di San Nicola vengono organizzate per i bambini; tuttavia, i Krampus non interagiscono esclusivamente con i bambini, anzi! Specie durante le sfilate, essi interagiscono con ragazzi, giovani e”giovani dentro”.

Quando sono arrivata in Austria, era frequente trovare Krampus che “pascolavano spontaneamente” anche in centro da fine novembre fino a metà dicembre. In seguito ai grossi problemi di interazione con i turisti e gli studenti stranieri (vi lascio immaginare!), ora i Krampus spontanei si limitano ai quartieri residenziali non multietnici, spesso dopo aver concordato con una trattoria una visita agli ospiti: la loro sfilata finisce così per essere una breve passeggiata verso la trattoria o la birreria tradizionale designata.

Ecco i Krampus (con Nikolaus al seguito) che ci hanno visitato durante una cena di lavoro in una trattoria/osteria di Maxglan, quartiere ovest di Salisburgo, e che mi hanno punito per benino. Il responsabile della mia punizione è quello con la maschera rossa e la frusta ben visibile: Krampus und NikolausKrampusböser Krampus

Oppure pascolano ancora, ma sono soggetti a diverse regole e restrizioni. Vi spiego.

Le polemiche, negli anni scorsi, sono state numerose: si va dagli eccessi di violenza allo stato di ebbrezza (con eccesso di violenza o incidenti) fino all’interpretazione troppo moderna del Krampus, con utilizzo di vestiario da metallaro o dark (= goth) al posto del costume tradizionale. Per questo, diverse associazioni nonché le autorità hanno dovuto intervenire, mettendo dei paletti e delle regole comportamentali e di dress code.

Der Pass, un gruppo di Krampus o Percht, ma anche una terribile traduzione

Un gruppo di Krampus, Percht o Schnalzer (altra tradizione delle zone attorno all’Untersberg) si chiama Pass.

Questo mi fa venire in mente un recente caso di pessima traduzione che mi ha trasformato in Krampus senza nemmeno bisogno di mettermi un costume. Sì, sono brutta quando mi arrabbio. (battutone che vi ho messo su un vassoio di oro con decorazioni di Swarowski…)

Una nuova serie Sky austro-tedesca porta il nome di Der Pass. Il titolo è un triplice gioco di parole: ci si riferisce al gruppo di Krampus, al passo di montagna e pure al documento valido per l’espatrio rinvenuto in tasca a *non spoilero, guardatevi la prima puntata*. I primi due significati sarebbero stati chiarissimi fin dal trailer a chiunque viva in zona.

La serie è stata mandata in onda in italiano con il titolo di… Pagan Peak. Orribile traduzione senz’ombra di dubbio. Un passo di montagna non è un picco, e i Krampus non possono essere categorizzati come pagani tout court (sono sincretici, e potrebbero addirittura essere cristiani o cattolici). A questo aggiungiamo il fatto che Pagan Peak è pur sempre un titolo in lingua straniera. Forse chi aveva potere decisionale ha pensato che la relativa somiglianza delle parole fra le due lingue fosse sufficiente, ma a questo punto tanto valeva lasciarlo in tedesco, dato che comunque Pass = passo equivarrebbe a Pagan = pagano e (sob!) Peak = picco, no?

Non critico il fatto che non sia stato salvaguardato il gioco di parole, perché oggettivamente parliamo di un’impresa alquanto difficile, se non impossibile.

Mi auguro che la pessima traduzione sia una pessima traduzione in inglese successivamente imposta anche a Sky Italia, e non l’ennesimo caso di traduttore non competente selezionato per raccomandazioni o per le sue tariffe da fame.

Ok, in realtà ci sarebbe comunque un pessimo lavoro dietro, ma generalmente la combinazione linguistica tedesco-inglese non soffre per le tariffe da fame, che io sappia.

Frustate di Krampus a tutti, insomma! Tanto se sono sopravvissuta io sopravviveranno anche i responsabili.

Tutto qua?

Ci sarebbero tantissimi altri aspetti da menzionare: dettagli e particolari in più, la storia della Perchta oppure i tanti miti legati all’Untersberg. Di questi ultimi ho parlato in uno dei miei libri, se vi interessa. Ne parlerò volentieri anche in futuro, oppure ne parliamo durante i miei corsi di tedesco o le mie consulenze interculturali per chi si trasferisce o lavora in Austria.

Per oggi, però, è tutto qui. Mi raccomando, che il flame a tema Krampus sia con voi!

Fatemi sapere nei commenti cosa sapevate, oppure quale aspetto di queste tradizioni vi piace di più, oppure cosa vi interesserebbe approfondire.

Published by FrauInhaberin82

Translator, language teacher, intercultural consultant. | Übersetzerin, Sprachlehrerin, interkulturelle beraterin. | Traduttrice, insegnante di lingue, consulente interculturale.

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